Il mio primo provino in Rai… dovevo pur inventarmi qualcosa??!!

La nuova stagione di Detto Fatto su Rai2 è iniziata, c’è una nuova conduttrice “temporanea”, l’attrice Serena Rossi,  che sostituisce Caterina Balivo fino ad ottobre e che mi è già molto simpatica! È, come Caterina, una ragazza solare, spontanea e semplice.

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Guardando queste prime puntate mi ritorna in mente il mio provino. Parliamo di marzo 2016… Avevo mandato una mail in Redazione per proporre uno spazio che parlasse di come trasformare gli ambienti di casa con poca spesa. Il mio obiettivo naturalmente non era né fare relooking, tantomeno il faidate. Il mio obiettivo era naturalmente parlare di Home Staging. Far uscire questa parola dalle aule di formazione e dall’ufficio di qualche raro agente immobiliare illuminato e portarla all’orecchio di tutti, perché iniziasse a diventare una professione conosciuta e non uno strano marziano venuto da un pianeta ostile!!

Nella mail cerco di essere efficace, di scrivere un oggetto accattivante ed esporre subito nelle prime due righe le mie intenzioni, le mie attitudini ed il vantaggio che la trasmissione avrebbe potuto trarne. L’attacco della mail diceva più o meno così: “Mi chiamo Mirna, sono di Cesenatico e la mia specialità è trasformare gli ambienti di casa con poca spesa. Vorrei venire in trasmissione per aiutare le persone a realizzare i loro sogni con pochi euro e un tanta fantasia….” (chissà cosa ne penserà la mia insegnante di Vendita Etica Alice Alessandri!).

Incredibilmente dopo una settimana mi rispondono! “Ci interessa, vieni a fare un provino”. All’inizio ho pensato no, non ci vado, mi vergogno e poi cosa gli racconto….. panico totale. Poi vagando per casa fingendo di non pensarci realizzo che però se invece decido di andarci devo avere un’idea, una trovata, qualcosa che renda il mio provino differente da tutti gli altri centomila che fanno ad ogni edizione. Ed ecco l’idea…

Richiamo la segretaria che mi ha contattato e le chiedo di mandarmi una foto della stanza nella quale si terrà il provino. La sento un po’ perplessa ma non si fa domande. Il giorno seguente mi arriva la foto:

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Fantastico! Nella sala riunioni, dove io sarò seduta al tavolo con una telecamera puntata in faccia a un palmo dal naso ed un po’ di persone sedute di fronte a me che mi scrutano, c’è un angolo salotto. E per giunta è piuttosto moderno ma vuoto e anonimo. Bingo!

Vado subito in magazzino con la foto del salotto stampata e inizio a tirare fuori cuscini, tessuti e oggetti vari. Senza chiedermi come farò a mettere tutto in una valigia (compreso un pannello cm 100×100 da appendere alla parete!). Infatti le valigie alla fine sono due, dimensione “viaggio di nozze”, più il mio mitico e inseparabile carrellino blu dell’Ikea.

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Parto in treno con il mio compagno e come sempre sembro un magazziniere in trasferta fra valigie, carrelli, scale mobili e treni (ma perché a Bologna l’alta velocità è 3 piani sotto?). E in viaggio mi guardo qualche puntata per capire come proporre al meglio la mia candidatura.

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Finalmente arriviamo. Eccoci negli studi Rai di Via Mecenate. Le gambe iniziano a tremare… Tocca a me. Entro nella sala riunioni, mi siedo nella sedia “dell’imputato”, tutti gli altri si siedono dalla parte opposta del tavolo curiosi ed attenti. Piazzano la telecamera davanti a me e partono con la prima serie di domande: chi sei, da dove vieni, di cosa ti occupi, cosa vorresti venire a fare in trasmissione.

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Sudo freddo ma inizio a parlare e dopo le prime due risposte di convenevoli continuando a parlare mi alzo, esco dall’inquadratura, vado verso le mie valigie, le apro e inizio a tirare fuori il mio materiale. Dovevate vedere i cuscini pressati a mille dentro alla valigia, appena l’ho aperta  si sono gonfiati come una meringa!

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Sempre continuando a parlare e rispondere alle loro domande inizio ad allestire il divano e sistemo tutto, compreso il pannello di cui sopra, una pianta e le candele alla vaniglia accese. Loro sono increduli. Prendono la telecamera in mano e iniziano a seguirmi. Finisce l’allestimento e finisce il provino. Dai loro sorrisi capisco che è andata bene. Poi, mentre cerco disperatamente di ricacciare tutto in valigia, inizia ad arrivare qualcuno di loro che mi fa vedere nel cellulare le foto di casa sua e mi chiede consigli su come ravvivare il soggiorno o il balcone. Lì capisco che il provino è davvero davvero andato bene.

Infatti mi chiamano per una puntata di prova a maggio, in chiusura dell’edizione 2015/2016. La puntata va molto bene e con mia grande felicità mi riconfermano per tutta la stagione 2016/2017 per un appuntamento al mese. E da lì è partita la mia avventura…

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Ma direi che quel provino così originale ed efficace è stata già per me una grande soddisfazione, un risultato raggiunto. Trovare un’idea per differenziarsi, che sia sempre coerente e funzionale al proprio lavoro e al proprio obiettivo, è sempre una strategia vincente per emergere e riuscire ad avere così qualche possibilità in più.

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Ora Detto Fatto edizione 2017/2018 è appena cominciato e fra 10 giorni vado a registrare la mia prima puntata di quest’anno.

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Non l’avevo detto? Mi hanno riconfermata!! Ci sarò anche quest’anno. E chissà stavolta quale sarà l’idea… Io naturalmente ci sto già lavorando ma mi piacerebbe avere da voi qualche input, qualche proposta, qualche richiesta. Insomma, cosa vi piacerebbe vedere quest’anno da me? Scrivetemi, aspetto le vostre mail!

mirna@casadei.it

E’ proprio vero: la maternità è un Master

 

Dedicato a me e a tutte le mie colleghe home stagers e amiche che sono mamme lavoratrici, che si fanno in quattro ogni giorno, che sono combattute fra essere una mamma perfetta e sentirsi realizzate professionalmente. Perché, sia chiaro, fare le due cose perfettamente e contemporaneamente è umanamente impossibile.
Quelle che non hanno mai chiaro quale sia il ruolo più giusto per loro, che gioiscono per i loro successi lavorativi ma hanno cuore una punta di amarezza per il senso di colpa nei confronti della famiglia.

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La maternità quando arriva è una cosa meravigliosa, è la realizzazione del tuo più grande desiderio e pensi che con un piccolo “te” a fianco sarai ancora più invincibile. E all’inizio è davvero così!

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Poi piano piano, soprattutto quando è il momento di tornare al lavoro, ti rendi conto che non è per niente facile… Nella prima fase sei fisicamente a pezzi, hai sulle spalle mesi di notti in bianco, di arrabbiature, di stanchezza. Ma fino a lì è solo una stanchezza fisica.

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Sei un po’ trascurata, un po’ rotondetta e non hai più tempo di curare te stessa. Poi ti rendi conto che anche sul lavoro non sei proprio come prima: ti pesa troppo dire sì ad una riunione fissata improvvisamente al pomeriggio per la sera stessa, ti pesano troppo le trasferte, sei sempre alle prese con febbri, virus e varicelle che arrivano puntualmente nel momento sbagliato.

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Quando ti squilla il telefono il primo pensiero è che possa essere il nido di tuo figlio. La realtà è che quando diventi mamma tutto prende una dimensione differente, la tua valutazione degli eventi, delle priorità, dell’importanza che dai ad ogni singola cosa la valuti su una scala di valori completamente diversa da quella di prima.

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Poi il tuo bambino cresce, le fasi della sua vita cambiano, le cose migliorano, si stabilizzano, riesci a riprendere un po’ la tua vita in mano. Riesci a ritagliarti il tuo tempo libero, a buttarti in nuovi progetti con lo stesso entusiasmo di una volta. Sei carica, vuoi sviluppare le tue idee e prendere iniziative. A quel punto però il problema lo leggi negli occhi e nelle reazioni degli altri: il capo ufficio, un nuovo datore di lavoro, la collega in carriera.

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In effetti capisci di non essere più affidabile come prima in merito alla disponibilità sul lavoro. Se ti chiamano al telefono dicendoti che tuo figlio provando a fare i primi passi è caduto e si è fatto un taglietto sotto il mento saresti capace di mollare senza pensarci un attimo una riunione vitale con il presidente di una multinazionale che sta per firmarti un contratto. Giuro che è così!

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Sei mamma, hai un bimbo ancora piccolo quindi agli occhi del tuo datore di lavoro (reale o potenziale), dei colleghi, del capo ufficio, della collega rampante di cui sopra, hai una zavorra che non ti permette di stare al passo come prima.

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E’ proprio in questo momento che devi realizzare che la tua esperienza di maternità, quello che hai passato, vissuto, risolto e che incredibilmente non ti ha uccisa (già… come ho fatto a sopravvivere!?!) è un plus anche per la tua vita lavorativa.

Proprio come si vede in questo bellissimo video (per vederlo clicca su: https://youtu.be/6RqPNXBVKHo) la maternità è come un Master. E’ un’incredibile ed ineguagliabile esperienza umana e business è creato da esseri umani.

Se hai saputo sostenere tuo figlio in un momento di sconforto, fargli riconquistare la fiducia in se stesso dopo un rigore sbagliato, se sei riuscita con decisione e diplomazia a placare le liti fra fratelli, potrai gestire efficacemente un gruppo di lavoro. Se sei stata capace di organizzare una giornata fatta di scuola, compiti, lavoro, spesa, riunioni, responsabilità piccole e grandi, potrai benissimo organizzare eventi e conventions in maniera ineccepibile. Se hai saputo darti un senso dopo una notte seduta a terra di fianco ad un lettino non ti abbatterai davanti a nessuna difficoltà, a nessuna fatica. Devi esserne certa.

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Guardati questo video e prendi al volo il cambiamento. Trasforma la tua esperienza nel tuo punto di forza. Devi essere tu la prima a crederci. Mommies power!

E tu che esperienza hai avuto con il tuo ritorno nel mondo del lavoro dopo la maternità?

(Video postato dagli ideatori del progetto http://maternityasamaster.com)

Quanti pezzi di vita, quante prime volte, quanti momenti speciali sono legati ad una casa! Emozioni di una home stager…

Oggi ho disallestito una casa, una bellissima casa. Una villa indipendente con giardino meravigliosa. Era in vendita da oltre tre anni ed aveva fatto il giro di varie agenzie immobiliari fino ad incontrare l’agenzia Giampaolo Magnani di Cesena che ha deciso di affidarmi l’immobile prima di presentarlo sul mercato.

Dopo la sua valorizzazione tramite l’allestimento di home staging ed un’ottima campagna a cura dell’agenzia immobiliare, la casa è stata venduta in soli due mesi! Una grande soddisfazione. Una nuova conferma che presentare gli immobili sul mercato in maniera adeguata fa la differenza. Ma il punto è un altro…

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Oggi mentre impacchettavo le mie cose per smontare l’allestimento prima del rogito, mi sono emozionata più volte. Ho conosciuto la famiglia che la possedeva e che ha abitato quella casa fino a un po’ di anni fa.

Tre figlie femmine (ora sposate con figli) babbo e mamma. Doveva essere una famiglia molto facoltosa ai tempi della costruzione della casa nei primi anni ’80 e lo si deduce sia dalle dimensioni della casa, che dal tipo di progettazione sicuramente a cura di un architetto di alto livello.

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Dalle finiture di lusso come le porte in massello fiammato, parquet di qualità ed un corrimano della scala che è un’opera d’arte moderna.

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Ma anche dal gusto nell’arredamento: dalla cucina Boffi, alle Spaghetti Chair di Alias.

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Non vivevano più lì da tempo. Le figlie hanno creato le loro nuove famiglie e vivono comunque vicine ai genitori in collina, a diversi chilometri di distanza.

Quando ho allestito la casa nello scorso agosto la mamma è venuta diverse volte. Guardava la sua casa, innaffiava le piante e rimetteva a posto il terriccio che ogni mattina gli uccellini tiravano fuori dai suoi vasi. Un rito quotidiano, un’abitudine. Si vedeva che era ancora molto legata a quella casa.

Mi sentivo quasi invadente con il mio allestimento ed avevo un grande rispetto per questa mamma; era evidente che si trattava si una donna forte, che ne aveva passate parecchie e che a volte può essere diventata anche un po’ dura nei confronti della gente e che ha messo da parte anche se stessa pur di proteggere la sua famiglia. Non so niente della sua vita ma questa è l’impressione che mi ha fatto.

Mentre smontavo il mio allestimento mamma e figlia portavano via le ultime cose svuotando scatole e cassetti mentre il padre si occupava della mobilia aiutato da due facchini. Mentre facevo le scale su e giù, carica di scatole e mobiletti, non potevo fare a meno di pensare ai momenti di vita vissuta in quella bellissima casa. Alle tre bimbe che correvano intorno al tavolo di cristallo con i loro gridolini, al padre che le sgridava perché voleva sentire il telegiornale e alla mamma che le richiamava in cucina. Alla pentola fumante sul gas, al camino acceso, alla tavola apparecchiata.

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E mentre portavo il materiale in macchina ripercorrevo quei gradini che dal portico portano al cancello pedonale e mi immaginavo la scena della figlia che per la prima volta esce da sola la sera, il ragazzo fuori dal cancella che la aspetta in macchina e la mamma che la guarda dietro ai vetri di quella strana finestra triangolare.

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Ci vedevo una famiglia felice e chiassosa in quella casa. Mi sono ricordata di quando sono andata a Barcellona l’anno scorso ed ho fatto la visita di Casa Batllo con l’audioguida virtuale. Mentre dalle cuffie ascoltavo la storia della casa potevo muovere un palmare dove potevo vedere la stessa stanza ma animata e vissuta. Difficile da spiegare. Forse questa foto rende meglio l’idea:

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Quando ho chiesto alla signora se fosse stata contenta del risultato mi ha raccontato che gestisce un negozio non lontano da quella casa e, abitando fuori zona, si fermava lì da sola ogni giorno per fare una veloce pausa pranzo, innaffiare le piante e controllare che fosse tutto in ordine anche se da tempo non ci abitava più nessuno.

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Poiché per allestire ho pulito la cucina ed ho vestito la tavola con una bellissima tovaglia in lino e pizzo (di ArtePura Daniela Dallavalle) mi ha detto che non ha più potuto appoggiarsi lì per la pausa pranzo per non rovinare l’allestimento. Questo l’ha aiutata a prendere un po’ le distanze dalla sua casa. Mi ha detto che si sentiva sollevata.

E’ stata un’esperienza molto forte per me lavorare in quella casa. Mi sono commossa più volte immaginando quelle scene. Quanti pezzi di vita, quante prime volte, quanti momenti speciali sono legati ad una casa! Non deve essere stato facile per quella famiglia fare una scelta del genere e chissà quanto erano forti e cariche di sofferenza le motivazioni.

Ma ora è stata venduta. A giorni arriveranno gli operai, gli arredatori e la casa prenderà una forma nuova ad immagine e somiglianza dei nuovi proprietari e si preparerà ad accogliere nuove storie di vita. Tutto bene quindi, la favola ha il suo bel lieto fine. Ma molte emozioni mi sono rimaste nel cuore, non posso fare a meno di pensarci. E ogni volta mi commuovo.

 

Portare le emozioni e le stagioni in casa. Ecco il filo conduttore delle mie prossime ospitate su Rai Due

Per la seconda volta su Rai Due ospite di Caterina Balivo a “Detto Fatto“.  Anche stavolta è stata esperienza fortissima. Leggermente meno tesa della prima volta perché conoscevo già un po’ l’ambiente, le persone e come funzionano le cose in studio, comunque stare lì è una bella responsabilità…  Detto Fatto è una trasmissione seguita da circa un milione di persone, mica spiccioli!

Come sempre sono partita carica come un bilico. Per fortuna avevo un treno diretto, senza cambi, perché tappeto che mi portavo dietro pesava abbastanza…

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Finalmente arrivo a Milano, ci sono 35 gradi. Mi muovo verso lo studio Karisima di Marta Nannetti mentre la città si scioglie sotto alle mie scarpe… Finalmente arrivo a destinazione e in un attimo eccomi a “casa mia”.

La produzione mi ha appena mandato il copione da studiare ed in treno non sono riuscita a leggerlo perché sono molto tecnologica ma se devo concentrarmi su un testo scritto ho ancora bisogno della cara vecchia carta.

 

Anche questa volta Marta, la mia “maestra di home staging” mi accompagnerà dietro le quinte della mia avventura a Rai Due. Dopo una serata a cena sui Navigli che, data la temperatura e vista la quantità di gente che affollava i locali, sembrava di vivere una inaspettata seconda notte di Ferragosto, la mattina seguente si parte alla volta degli studi Rai di via Mecenate.

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E’ tutto pronto, si fanno le prove, io e Marta costruiamo la scena insieme all’autrice (e mio angioletto custode) Elisa. Poi un panino veloce, trucco e vestiti. Tutto piuttosto concitato direi. Però, come truccano bene in tv!!

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Il completo che ho portato mi piace, mi ci sento bene, è elegante ma sportivo e la camicia di seta di un verde acqua leggero si intona perfettamente con le tonalità del salotto che andrò ad allestire in puntata.

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L’emozione è altissima, le corde sono tese quando ti fanno entrare in studio, ti mettono il microfono, ti aggiustano la camicia… poi arriva Elisa (l’autrice) che mi fa un bellissimo complimento sulla mia performance precedente… Ma io ho fatto il suo lavoro per molti anni e lo so bene che quando una persona sta per salire sul palco bisogna gasarla a mille!  Quindi non credo affatto a quello che mi dice, faccio un bel sospiro ed entro!

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Tocca a me, il pubblico ti incoraggia con un applauso e Caterina ti accoglie con il suo sorriso rassicurante. Volete rivederlo? Cliccate qui e andate al link diretto del mio tutorial.

Il filo conduttore delle mie partecipazioni a Detto Fatto nel corso dell’inverno sarà “Portare le stagioni e le emozioni in casa”. Mi piace questo tema perché, come raccontavo già nel mio precedente articolo, a volte ci lasciamo condizionare da preconcetti che ci limitano e per uniformarci a non so quali regole non viviamo il nostro quotidiano come vorremmo.
Il tema di questa prima puntata della nuova stagione è il Mare. Come potrei vivere senza? Adoro gli allestimenti a tema mare e li faccio scelgo nel mio lavoro. Soprattutto quando ho la fortuna di allestire immobili destinati all’affitto turistico.

Siamo partiti da un salotto comune, senza personalità, parecchio datato:

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Io l’ho allestito a tema mare, partendo dal rendere tutta l’ambientazione più neutra fino ad aggiungere elementi nei toni dell’azzurro e blu oltremare. Stampe mediterranee, cesti e conchiglie.

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Il risultato ottenuto mi è piaciuto moltissimo ed è piaciuto tanto anche agli spettatori visti i bellissimi commenti che ho ricevuto dalla gente sulla pagina ufficiale della trasmissione e sulla mia pagina personale!
Ha completato l’allestimento il tappeto in corda (che il giorno prima avevo faticosamente trascinato da Cesena fino a Milano Centrale!!). Un tutorial che mi è molto piaciuto e che vi ripropongo nel mio canale Youtube. Per vederlo cliccate qui e provate a realizzarlo a casa vostra!

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Appuntamento ad ottobre alla prossima puntata con un nuovo allestimento, un nuovo tema ed un nuovo tutorial.

 

 

Le cose belle di settembre: i progetti, le nuove vetrine, la riorganizzazione di casa ed una nuova stagione di home staging!

Non voglio fare quella positiva a tutti i costi, ma a me settembre piace. E molto!

Mi piace il clima, l’aria che si rinfresca, il sole più pulito, il maglioncino la sera. I turisti ripartono, si abbassa il volume della musica, si rientra a casa prima. Sul paesaggio di Cesenatico riprendono vita i pescherecci (fra un paio di giorni si riapre la pesca), le motonavi turistiche rientrano nei cantieri navali a fare un riposino, i bagnini stendono tutti i lettini in fila per lavarli e farli asciugare al sole ancora bello caldo. E ci reimpossessiamo del nostro paesino. Si torna ad una dimensione più contenuta. Quella che preferisco.

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Mi piace quell’atmosfera che si respira a settembre di riorganizzazione, di ripartenza, di progetti e di nuovi propositi. Settembre per me è il vero primo giorno del nuovo anno. Di progetti e buoni propositi quest’anno ne ho parecchi.

Per cominciare bene sono andata a fare una capatina del mio negozio di abbigliamento preferito, Gulié a Savignano sul Rubicone e ho fatto un piccolo assaggio di shopping autunnale. Mia sorella non riesce a comprare qualcosa di invernale quando fuori c’è ancora il sole caldo, io invece dal 1 settembre sono già in pieno mood autunnale. E infatti…:

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Ma torniamo ai buoni propositi. Partiamo da quello fisicamente più impegnativo: il decluttering. Amo liberare spazio e buttare cose vecchie. Non riesco nemmeno a guardare la trasmissione “Accumulatori seriali”, mi viene l’ansia!
I miei genitori mi hanno passato questo atteggiamento: non vivere attaccati al passato. Averlo dentro, farne tesoro, imparare da lui ma lasciarlo andare. A casa mia (quella d’origine) non si conservano cose vecchie, anche se importanti. Si ripulisce, si libera e si fa spazio al nuovo. E così che sono cresciuta e così faccio a casa mia.

Non ho mai conservato i miei libri e quaderni di scuola, i miei disegni, i diari di quando ero adolescente. Non conservo più le lettere. Anche perché se inizio a rileggere qualche lettera di moltissimi anni fa mi rendo conto che praticamente me la ricordo a memoria! Non tengo i vestiti che non mi vanno più anche se li ho messi una volta sola: se sono fermi lì da 10 anni non mi tornerà mai voglia di metterli di nuovo (a parte che non ci entro più).

Faccio perfino selezione delle mie adorate maglie a righe…

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Non ho mai conservato oggetti tipo bomboniere o biglietti di regali: mi hanno fatto felice nel momento in cui li ho ricevuti quindi il loro lavoro lo hanno già fatto, è inutile tenerli lì su una mensola o in un cassetto per sempre. Non ho i miei vestiti o i miei giochi di quando ero piccola, mi basta avere la mia infanzia nel cuore. E quando non avrò più la memoria non sarà un vestito da bimba dei primi anni settanta a farmi riprovare quelle emozioni.

Quindi via tutto!

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Due anni fa ho letto il famoso libro della Kondo “Il magico potere del riordino” e mi è piaciuto moltissimo. A parte qualche passaggio da ricovero in TSO tipo questo: “quando rientri a casa la sera svuota completamente la tua borsa, ringraziala per il lavoro che ha fatto durante il giorno e riponila in un armadio a riposare”. Uguale a quello che faccio io: entro il casa, lancio la borsa sullo sgabello della cucina piena di scontrini del bar, tagliandi del parcheggio, foglietti di appunti e pacchetti di creackers frantumati (per fortuna ancora sigillati nel loro sacchetto trasparente). A parte questo e altri piccoli passaggi adoro quel libro, ogni tanto lo riprendo in mano e rileggo qualche riga per spronarmi a liberare un cassetto, un armadio, una stanza.

Per questo autunno il predestinato è il garage, il mio punto di sfogo (non pubblicherò mai, ripeto mai, una foto del “prima”!). All’arrivo dell’inverno voglio avere un garage semi-vuoto, pulito e organizzato. Non vedo l’ora di aprire quelle scatole e liberarmi delle cose vecchie. Ora che l’ho reso pubblico mi tocca farlo.. un lavorone!

Vorrei condividere i miei buoni propositi per questa nuova stagione ma questo post sta diventando troppo lungo e così… non potrò raccontare che collaborerò come docente con una scuola di home staging milanese molto prestigiosa come Karisma, che da metà settembre tornerò a Detto Fatto su Raidue per una serie di puntate e tanti nuovi super progetti come la giornata di networking e formazione CampMeUp. Devo rimandare il tutto ai prossimi post…

Vi aspetto qui 🙂

Non tutto il male verrà per nuocere (cronaca di una varicella annunciata)

Le vacanze erano prenotate. Volo Bologna/Alghero, auto a noleggio e settimana in appartamento nella favolosa Stintino.
Ho ricordi meravigliosi della Sardegna, ci sono stata più volte. La prima volta in zona Olbia/San Teodoro, la seconda volta a Baia Sardinia e Arzachena, poi in costa Smeralda e l’ultima volta nella zona che mi è più rimasta nel cuore: il centro e il sud. In quel viaggio siamo partiti da Sanluri, Barumini, Cabras per poi spostarci al sud verso Carloforte, Sant’Antioco, Porto Pino (meravigliosa!), Chia, Villasimius e Cagliari dove ho mangiato la fregola con le arselle più buona della mia vita! Questa è la ricetta ma non credo vi verrà mai buona come quella che ho mangiato io se non siete 100% sardi!

sardegna 1.jpgLa Sardegna mi è davvero rimasta dentro. Terra verace, asciutta, ventosa. Spiaggie bianchissime, arbusti secchi, piante grasse, mare puro e pulito. Specialità gastronomiche indimenticabili dai sapori di terra e di mare, soprattutto di mare.

sardegna 3.jpgArtigianato ricco di fantastiche ceramiche raku in tutte le tonalità del blu e dell’azzurro. Come portarsi a casa un pezzetto di mare. Ogni volta visitare un paese della Sardegna è una conquista: ore di macchina in strade curve e assolate con terra brulla a destra e a sinistra. Ma alla fine, quando arrivi, sei largamente premiata!

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Questa volta la nostra meta sarebbe stata Stintino. Dico “sarebbe” perché, mentre io e il mio compagno stavamo decidendo il programma vacanze al Maré di Cesenatico davanti ad un caffè, arriva la telefonata dall’asilo: “Sono la maestra Daniela, Manuel ha la varicella”. Varicellaaaaa??? Certo, quando vedo sul cellulare la telefonata dell’asilo il minore dei mali è la varicella, ma ora no… ora che stiamo per partire per una settimana di mare, barche a vela, bagni nel blu! Andiamo a prendere il nostro piccolino all’asilo che ha solo una bollicina sul sopracciglio ma è chiarissimo che si tratta di varicella che esploderà di lì a breve.

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La settimana a Stintino è ufficialmente saltata. Avviso la mia amica Laura che ci avrebbe ospitati e fatto da guida (per la prima volta avrei visitato questa bellissima regione accompagnata da un’abitante del luogo). Fra l’altro è una collega home stager e sarebbe stato bellissimo parlare e confrontarsi con lei in riva al mare su tutti gli argomenti che ci stanno a cuore: allestimenti, agenzie immobiliari, fotografia…

Ma io sono convinta che niente succeda per caso. Se sarò a casa la prossima settimana vuol dire che mi dovrà capitare qualcosa di bello, un incontro o un’opportunità che altrimenti mi sarei persa. Quindi, mentre lunedì sta per arrivare, mi guardo intorno in attesa di questo evento fortuito.

Nel frattempo penso che la settimana che sta arrivando è piena di eventi che mi sarebbe dispiaciuto perdere: il 24 giugno c’è la mitica Fiera di San Giovanni a Cesena alla quale non sono mai mancata. Bancarelle, eventi e musica in centro.

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Anche quest’anno quindi potrò andare ad annusare il profumo dei tigli, a gustare il cono gelato espresso della Centrale del Latte di Cesena (per poi avere i “traversoni” fino a sera, come ogni anno) e anche quest’anno comprerò mazzi di aglio e lavanda come da tradizione e il mitico fischietto rosso zuccherosissimo che arriverà a casa in mille pezzi schiacciato dentro la borsa come sempre. E mi fermerò ad ascoltare quegli incantatori di serpenti che sono i venditori di miracolosi marchingegni per la cucina e per la pulizia della casa che con il loro microfonino stile “Non è la Rai” e la loro parlantina sono capaci di catalizzare la mia attenzione per delle mezz’ore intere.

Poi nella settimana entrante posso anche programmare un lavoro a Cesena in un appartamento di nuova costruzione in vendita che ha bisogno di essere allestito per essere messo sul mercato con la giusta immagine. Non vedo l’ora di mettermi all’opera!

E infine sabato e domenica (25 e 26 giugno) a Bologna c’è in programma un corso al quale tengo moltissimo: “Definire e presentare il prezzo dei propri servizi in modo etico ed efficace” con i docenti Alice Alessandri e Alberto Aleo.Schermata 2016-06-19 alle 21.22.22.pngE’ un argomento spinoso per noi home stager. Già stiamo cercando di diffondere un servizio indispensabile ma ancora poco conosciuto ed è complicato, se non impossibile, stabilire un vero e proprio listino prezzi perché ogni immobile ha le sue necessità, le sue caratteristiche e necessita di interventi differenti in base alla sua posizione, al suo mercato di riferimento, ai metri quadri, allo stato dell’immobile stesso. Questo corso mi aiuterà a mettere dei punti fermi dai quali partire per pianificare le mie personali regole.

Per la settimana appena iniziata mi sembra di avere già una fitta rete di impegni che non mi farà pentire di rimanere qui per la prossima settimana. In fondo, chi non vorrebbe essere qui in Romagna al mio posto?

Due passi di fianco al paradiso, fra i lini e i pizzi di Arte Pura. Sembra un luogo irreale, invece esiste ed è a Riccione!

Oggi sono stata a Riccione a fare il mio “giro zen”… Ho i miei posti fissi per fare i miei “giri zen”. Quando ho voglia/bisogno di rilassarmi e ricaricarmi vado a farmi un giro in alcuni luoghi magici dove i colori non colori (i miei preferiti), gli allestimenti, i sapori, i profumi, mi portano in un altro mondo.
Quando sono a Cesena la mia meta è il vivaio Scarpellini Garden Center dove gli allestimenti e l’oggettistica sono il top, per non parlare ovviamente delle piante e fiori… (un giorno o l’altro vi parlerò dettagliatamente anche di questo negozio, nonostante il mio celebre pollice extranero). Quando sono a Riccione invece il mio giretto zen lo faccio nello store di Arte Pura.

Appena arrivo davanti alla vetrina mi fermo un attimo, dò uno sguardo d’insieme, poi comincio a guardare tutto, ogni dettaglio, partendo dalla prima vetrina a sinistra verso destra, senza perdermi nemmeno un particolare.  Poi è il momento di entrare.Varcare la soglia di questo negozio è come entrare in un sogno e camminare sulle nuvole. I pavimenti in resina spatolata, colata, scritta in ogni angolo con pensieri lievi. E mentre ti guardi intorno, ogni tanto ti sorprende qualche pietra luminosa incastonata nella resina.

L’istinto è quello di accarezzarlo il pavimento! Mi sento come Amélie in quel meraviglioso e surreale film in cui si lascia trasportare da sensazioni emozionali che trova nelle piccole cose: tipo affondare la mano in un cesto pieno di legumi secchi. Ve la ricordate?

L’arredamento del negozio Arte Pura è fatto di legni riciclati, elementi d’arredo recuperati e trasformati e soprattutto legni restituiti dal mare poi raccolti sulla spiaggia. Il tutto esclusivamente e rigorosamente verniciato di bianco. L’ho già detto che sembra di entrare in un sogno? Mica per niente il “sottotitolo” del negozio recita: di fianco al Paradiso. Tutto, ma proprio tutto, quello che si vede in questo paradiso è frutto della creatività, dell’estro, della poesia della designer Daniela Dallavalle.

Scriverei per ore solo del negozio ma in realtà non ho ancora detto cosa vende! A parte che tutto è in vendita, dagli allestimenti, ai mobili, agli espositori (tutto rigorosamente fatto a mano da mani sapienti di esperti artigiani emiliani), l’oggetto del desiderio sono tessili in puro lino per la casa e per la persona. Beh, detto così è davvero riduttivo. Non so da dove cominciare per rendere l’idea di queste meraviglie. Forse ce la faccio meglio con qualche foto…

Colori neutri, armoniosi, pastellati, delicati. Colori che hanno nomi evocativi: minerale, polvere, lava, argilla, burro, gesso. E ancora polvere, essenza, aurora, affresco…

Tovaglie, accappatoi, asciugamani, runner, cuscini, completi letto, tende… uhhh le tende! Lino e pizzo, lino e strass, lino e conchiglie, lino e perle. Tessuti meravigliosi che mi fanno pensare ad una casa al mare o ad un casale di campagna.

TENDE

Toccare il lino mi trasmette una sensazione di pace. A casa mia sono circondata da Arte Pura: copriletto, tende, cuscini, lenzuola. Da soli questi tessili arricchiscono e arredano. A dire il vero ho quasi la sensazione di un abbraccio.

Ultimamente ho scelto questa azienda anche per i miei allestimenti di home staging. Fanno la differenza. Danno più valore all’immobile perché portano un po’ di quella magica atmosfera anche nelle case che mi affidano per la valorizzazione. Le foto fanno più effetto, le immagini comunicano più emozioni e le case si vendono prima. Come ho raccontato anche nella puntata di “Detto Fatto” su Raidue (per vedere il mio tutorial scorri fino al minuto 55 circa).

Questa è qualche foto dell’ultimo allestimento realizzato a Poggio Berni (Rimini) in un immobile vuoto destinato alla vendita:

Per vedere il servizio fotografico completo clicca Poggio Berni (Rimini) (progetto n.12 in fondo alla pagina).

E tu cosa ne pensi dei tessili in lino per la casa? Li utilizzi? Questa atmosfera ti ha rapito come ha rapito me?  Dimmi le tue sensazioni…

Questo non è un blog!! Oppure sì?

No che non è un blog! Un blog prevede articoli programmati, almeno uno ogni 15 giorni, argomenti vari ma legati da un filo conduttore, nel mio caso quello della Casa, dell’arredamento e dell’home staging.
Un blog prevede un obiettivo, un fine, un percorso. Io ho solo voglia di condividere qualcosa.
Scrivere mi è sempre piaciuto ma un diario non l’ho mai tenuto per il timore che qualcuno potesse trovarlo e leggerlo. Non che ci fosse scritto qualcosa di segreto…
Non sono una giornalista, non sono una scrittrice, sono una home stager con la passione per i testi.
“Ma come pensi di fare?” “Dove lo trovi il tempo?” “Lo so, comincerai a scrivere e dopo due o tre post finirà tutto nel dimenticatoio”. Non sono i commenti delle amiche o delle colleghe, è la mia vocina interiore! Ma io la lascio parlare.
Oggi comincio, aggiungo questa nuova pagina al mio sito, poi si vedrà. Tanto se queste pagine da un momento all’altro sparissero dal mio sito chi se ne accorgerebbe?
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Mi chiamo Mirna, ho 47 anni (li avrò fra 2 settimane) e sono di Cesenatico, uno dei bellissimi paesi della splendida Romagna. Questa foto è stata scattata dal bravissimo Nicola De Luigi nel soggiorno di casa mia. Dietro di me ho una bella vetrata con fuori una grande pianta verde. Casa mia è davvero molto luminosa e piena di grandi finestre che si affacciano sul giardino. E sei lucernari in fila sul tetto. A volte non capisco se sono in casa o se sono all’aperto!
Ho sempre avuto una grande passione per la casa, l’architettura e l’arredamento ma in realtà per 25 anni mi sono occupata con passione di grafica, comunicazione, organizzazione eventi nell’azienda di famiglia: Orchestra Casadei.
Poi a 42 anni è successo nella mia vita qualcosa di molto molto importante: sono diventata mamma (un po’ tardino, lo so!). La nascita di mio figlio Manuel e più in generale la maternità, è stato un evento meraviglioso quanto sconvolgente: fino all’età di due anni e mezzo mio figlio non ha mai dormito! Ed io con lui… Di giorno faceva qualche sporadico pisolino mentre di notte si svegliava ogni due ore e per lui la nottata era finita lì.
Io mi trascinavo sui gomiti…
Ho cercato in tutti i modi di proseguire il mio lavoro ma  la privazione del sonno è una delle cose più difficili da sopportare. E io ad un certo punto ho mollato per la mia salute, per la mia famiglia che in quel momento si stava formando, e per mio figlio. Sì, anche per lui, l’ho capito dopo… Perché appena mi sono fermata lui ha iniziato a dormire!! Probabilmente mi ha sentita più tranquilla, meno affannata, un po’ più serena. Naturalmente le prime notti nelle quali non si è svegliato io non dormivo… Andavo a controllare se respirava, cercavo di appisolarmi poi mi alzavo perché mi sembrava di aver sentito chiamare…
Una storia raccontata un milione di volte da un milione di mamme, vero?
MANU
A quel punto mi sono presa il classico anno sabbatico. Più che altro per riprendermi, altrimenti sarebbe andato tutto a rotoli… questo è successo esattamente il 1 giugno  2014.
Quell’estate andavo al mare al Bagno Ulisse a Ponente (la zona “selvaggia” di Cesenatico) ed il gestore dello stabilimento era il mio amico Marco Bianchi
Mi raccontò di essere proprietario di una vecchia fabbrica in disuso a San Mauro Pascoli, l’ex scatolificio di famiglia proponendomi di collaborare con lui per creare un evento all’interno di quello spazio industriale così decadente e per questo così affascinante. Ovviamente gli dico di sì e da qui comincia una favolosa avventura che per molti aspetti cambierà la mia vita, avventura che merita un articolo tutto per sé quindi… ve lo racconto nella seconda puntata (sempre se ci sarà).
Volete lasciare un pensiero? Scrivermi una mail? Commentare l’articolo? Mi farebbe davvero molto piacere!!
Appuntamento allora alla pagina n.2 del mio strano e sporadico diario…
Se vi va condividete questo post sulla vostra pagina Facebook, così possiamo tutti insimee commentare e fare due chiacchiere!
Mirna 🙂

La mia vita nuova grazie al colpo di fulmine con… l’home staging!

Tutto è iniziato nel 2014.
Dopo un’approfondita ricerca in rete, a fine gennaio di quell’anno parto per Milano per frequentare il mio primo corso di home staging. Fra le varie proposte formative scelgo quella di Karisma Home Staging dell’architetto Marta Nannetti, un po’ per il suo gusto molto vicino al mio, un po’ per la sua grande  disponibilità, ma soprattutto è stata una questione, come si dice, di pelle.
Sentivo che sarebbe stata una settimana importante, che avrebbe cambiato molte cose nella mia vita, quindi l’ho documentata per bene, per non dimenticarla… Questa è la mia faccia stropicciata la mattina della partenza alla stazione di Gatteo Mare:
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Non sapevo assolutamente a cosa andavo incontro, cosa avrei trovato, se sarebbe stato un buco nell’acqua, una delusione o una grande rivelazione. Appena metto piede in Karisma capisco che il corso milanese sarà favoloso: sei giorni full immersion dalle 9,00 alle 18,00 compresi sabato e domenica! Le pause sono brevissime e durante gli stacchi, per un boccone o per un caffè, Marta comunque non si risparmia: parla di esperienze, dà indicazioni e suggerimenti. Io sono tutt’orecchi! Sono proprio in quel momento in cui si sta prendendo la rincorsa per partire… Questa foto a voi non dice niente ma per me significa molto. In quel momento ho deciso una cosa importante e, come mi è capitato ancora di fare, ho voluto fissare quel momento nella memoria attraverso una fotografia allo specchio (nella mia camera d’albergo di via Chianciano).
Certo, avevo ancora quello sgarnapanòci (=sgranapannocchie) del mio vecchio Iphone 4…
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In questo bellissimo showroom in mezzo ad allestimenti, tessuti francesi, cuscini di velluto, carte da parati meravigliose e luci rilassanti si parla di design, di arredamento, di mondo immobiliare, di valorizzazione. E si lavora, tanto. E con le mani. Tanta teoria e tanta pratica: allestimento, uso del colore, tavole sensoriali, moodboards, mercato immobiliare, web marketing, progettazione in 3D, fotografia d’interni…
Vorrei stare lì per sempre!
Dopo questa settimana piena, coinvolgente, emozionante (e molto impegnativa) torno in Romagna.
E adesso? Cosa faccio? Da dove comincio? I dubbi sono durati qualche ora, dopo pochi giorni ero già in giro per agenzie immobiliari. Proprio in quel momento mi arriva una mail di un ente di Cesena, a pochi chilometri da me, che propone un corso di Vendita Etica tenuto dalla docente e formatrice Alice Alessandri. Mi iscrivo al volo.
Una fortuna che sia capitato proprio in quel momento? Un segno del destino? Sta di fatto che non me lo faccio scappare. Volevo partire con la mia nuova attività ma volevo partire bene, in linea con i miei pensieri, con il mio modo di essere, con il mio modo di rapportarmi agli altri. E il modo “etico” era proprio quello che faceva per me.
La vendita fino a quel momento mi aveva sempre spaventata perché non sono proprio capace di incastrare qualcuno, di promettere per far firmare un contratto e poi non mantenere (tanto ormai la carta è firmata), di spingere per far acquistare qualcosa lasciandosi scivolare via la diffidenza e il distacco di chi ti sta di fronte. Con Alice invece ho trovato una modalità perfettamente in linea con il mio essere: la collaborazione. Proporre un servizio con passione ed entusiasmo perché si è sicuri che porti veramente un vantaggio all’altro. Più che vendere è condividere.
Così arrivano i primi incarichi, i primi allestimenti e i primi grandi risultati. Il primissimo appartamento che ho allestito è stato venduto in 30 giorni. Era un bilocale in centro storico a Cesena ricavato da un ex ufficio: infissi in alluminio grigi da ufficio, veneziane in metallo, pavimenti decisamente tristi. Chi compra casa in centro storico cerca soffitti alti, infissi dal sapore antico e magari guardando in sù vorrebbe vedere anche qualche affresco. Quell’appartamento era difficile e non si vendeva. Questo è il “prima” e “dopo” di quell’appartamento:
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E il risultato, come ho detto, è stato raggiunto velocemente: è stato venduto dopo soli 30 giorni! Qui ho capito davvero le potenzialità dell’home staging. Le cose le capisci veramente solo quando le metti in pratica e ti ci sporchi le mani. E sono partita ancora più carica ed entusiasta.
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A giugno dello stesso anno ho aperto Mirna.C Homestaging. Perché ho eliminato il cognome? Perché è un cognome importante, celebre, che porta subito ad un’associazione di idee e porta subito a chiedere “ma sei figlia di...? “

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Non volevo che la mia credibilità fosse supportata dal mio cognome, volevo capire se io, come Mirna e basta, avrei avuto la capacità di farmi ascoltare, di fare in modo che i clienti mi dessero la loro fiducia. Poi, una volta che la relazione era stata instaurata, non ci sarebbero stati  misteri! In questo modo ho avuto altre belle conferme che mi hanno portata a proseguire la strada.

Durante questi due anni ho fatto moltissimi corsi: comunicazione, fotografia d’interni, web marketing… Ho fatto anche corsi che apparentemente non avevano niente a che fare con il mio lavoro ma che in realtà sono serviti comunque ad arricchirmi come persona. In questi corsi, incontri, workshop, seminari, ho conosciuto tantissime colleghe, aspiranti colleghe, professioniste, amiche. E amici.
All’inizio ho conosciuto il gruppo Home Staging Lovers che mi ha accolta, sostenuta e mi ha fatto conoscere a fondo questo settore, alla mia mentore (e ora carissima amica) Marta Nannetti, al mio consigliere Fabrizio Filigheddu, alle colleghe che seguo e ammiro più di tutte come Francesca Greco di Home Philosophy, Laura e Susanna di Boite Maison, Francesca Poggi Homestager…
Questa è la foto di gruppo di una bellissima convention di home staging tenutasi a Milano dove ho potuto dare finalmente sembianze umane a moltissima immagini del profilo di Facebook:
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Sono stati due anni pieni di incontri, di crescita e di soddisfazioni professionali.
Circa 30 immobili allestiti, vendite velocissime, proprietari soddisfatti, agenti immobiliari stupiti.
Quella dell’home staging è una professione in espansione, c’è intorno curiosità e interesse. Ma non ci si può improvvisare. Home staging non è solo riordinare una casa, mettere qualche oggetto e fare una bella foto. Bisogna capire l’immobile, studiarlo per percepirne le potenzialità e poi essere bravi a metterle in risalto. Bisogna conoscere il mercato di riferimento, il target al quale si vuole proporre…
È un lavoro bellissimo ma complicato, nel quale si fatica molto anche fisicamente! Una collega una volta disse “una home stager è una creatura metà donna e metà carpentiere”. Aveva ragione!
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Un’ultima immagine: il mio gruppo di lavoro al corso Karisma. Io, Mariella Pierini, Luca Vit, Flavia Magnani, Marta Nannetti:
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Una giornata su Rai Due a parlare di Home Staging!

Che avventura!! Sono in treno e sto tornando da Milano dove ho vissuto una giornata davvero fuori dal comune.
Qualche mese fa ho mandato una mail alla trasmissione “Detto Fatto” in onda ogni giorno su Rai Due e mi sono proposta per fare in trasmissione un tutorial di home staging. Mi hanno subito richiamata per fissare un provino. Chiedo alla mia referente in cosa consiste il provino e lei mi spiega che saremo in una sala riunioni, avrò una telecamera puntata e dovrò raccontare cosa faccio, come lo faccio e cosa vorrei fare in trasmissione.

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Lì mi viene l’idea: perché non fare un provino più coinvolgente facendo un allestimento dal vivo mentre racconto loro la mia professione? Chiedo se in quella sala riunioni è presente una zona salottino. C’è. Benissimo! Parto per Milano con due valigie piene di cuscini, vasi, pannelli, fiori…  Mentre faccio il colloquio mi alzo, apro la mia borsa di Mary Poppins e inizio ad allestire!
Lì ho già il sentore che il provino andrà bene. Il coinvolgimento e la condivisione sono sempre le scelte migliori.
Infatti mi convocano per registrare il tutorial a maggio. Il tema è come rubare qualche regola dell’home staging ed applicarla per migliorare gli ambienti di casa propria. L’ambiente scelto per questo tutorial è la camera da letto. Due giorni al telefono con Elisa,  autrice bravissima (e molto compensiva!), preparativi, organizzazione e partenza per Milano carica come uno sherpa.

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Per fortuna che la mia maestra, mentore, amica Marta Nannetti si offre di ospitarmi, di aiutarmi a perfezionare l’allestimento e di accompagnarmi in trasmissione. Un pomeriggio in Karisma (lo showroom milanese di Marta) a scegliere cuscini e smontare pannelli, prove abiti di scena, poi una cena da Eataly in Corso Como e via a nanna presto.
La mattina dopo sono convocata in via Mecenate, negli studi Rai, per le 8:15.
Arriviamo lì con il taxi che esplode di complementi d’arredo: sembriamo un’edizione mignon del salone del mobile! Ci accoglie un responsabile e Marta quando si presenta gli dice “sono Marta, la sua assistente”. Adorooooo!!! Questa è professionalità. Una donna di successo come lei che fa un passo indietro per accompagnarmi a vivere al meglio la mia grande giornata.
Dal giorno prima avevo ricevuto via mail da Elisa il copione. Tutte le domande, le risposte, i movimenti e i respiri di quei 14 minuti. Precisina come sono me lo studio alla lettera. Come nelle migliori storie di ordinaria follia, Elisa, 15 minuti prima di andare davanti alle telecamere mi consegna un copione nuovo con un po’ di modifiche. Arghhhh!!! Cerco di memorizzarlo meglio che posso fra la costumista, la stireria, il trucco… e Marta armata di Iphone che mi segue facendomi mille scatti!
Un secondo prima di entrare in onda mi dicono che comunque Caterina (Balivo, la conduttrice) non segue il copione ma va a braccio. Ahhhhhhh va bene, allora è tutto chiaro, state cercando di uccidermi!
Tocca a me. Registriamo. Tutto di corsa e senza pause, come se fosse una diretta. Fila tutto liscio, riesco a dire tutto quello che voglio dire, non mi dimentico niente, ma mano mano che dico le cose la mia mente le resetta e finiti i miei 14 minuti non so nemmeno cosa ho detto! Ma mi dicono tutti che è andata benissimo, butto un occhio a Marta, assistente per un giorno, che cerca un varco fra la gente per stabilire con me un minimo di contatto visivo e mi alza subito il pollice con un gran sorriso, allora mi tranquillizzo.
Possiamo rimettere in valigia le nostre cose, che ovviamente non ci entrano più, e andare. È fatta!
Questa è la camera da letto che mi hanno fatto trovare in trasmissione, bruttina eh? Per fortuna avevo tutto il necessario per trasformarla…
camera prima
Il risultato lo vedrete in Tv. Non ho fatto in tempo a fotografare il “dopo” perché appena si è spenta la luce della telecamera una squadra di ometti dietro alle mie spalle ha smontato e fatto sparire tutto in un nanosecondo. Fra un po’ inscatolavano anche me!
Ho trasformato questa camera con il materiale che avevo portato; tutti tessili ed oggettistica super economici a parte un piccolo (mica tanto piccolo!) tocco di classe: due federe in puro lino di Artepura, una ditta emiliana che adoro! Ogni tanto vado a fare un giretto zen nel loro negozio di Riccione per rilassarmi (poi il fatto che io non resista a comprarmi qualcosa ogni volta è un piccolo particolare…). Portandomi qualche pezzo loro sapevo che sarei andata sul sicuro. Il puro lino fa sempre un effetto spettacolare, per non parlare di quanto sia fantastico dormirci! Questo è un particolare di quei meravigliosi cuscini:
federa
Spero di non aver parlato troppo in video e che non debbano fare tagli in montaggio. La puntata andrà in onda il 24 maggio dalle 14,00 su Rai Due, poi verrà pubblicata online sul loro sito qualche giorno dopo (http://www.rai.tv/dl/RaiTV/programmi/page/Page-b7571c6c-8cfe-4bb9-a87f-b58b15d29cfe-dettofatto.html).
Se avrà riscontro, se la gente scriverà sia sulla loro pagina Facebook (https://www.facebook.com/DettoFattoRai2/) che via mail (dettofatto@rai.it) dimostrando entusiasmo per questo nuovo tutorial (si può anche chiamare il numero 06 36869001), possono valutare se chiamarmi di nuovo in trasmissione a settembre. Speriamo! Sarebbe bello poter parlare di home staging, di valorizzazione immobiliare, di allestimenti ancora una volta in tv.
Ora sono sul treno che è appena partito dalla stazione di Milano centrale, non so come ho fatto a sollevare sui gradini della mia carrozza quelle valigie che sembrano piene di sassi. Sarà che sono un po’ più stanca e scarica rispetto al viaggio di andata? Saranno stati i due giorni milanesi frenetici e sulle spalle un allestimento di un appartamento vuoto fatto il giorno prima di partire? Vado a casa da Manuelino che non vede l’ora che io torni solo perché sa che Marta gli ha comprato un portachiavi luminoso della Lego!
Adoro Milano, adoro Marta, adoro l’home staging. Adoro tutte le fantastiche colleghe del gruppo Facebook e gli amici che con messaggi, commenti e incitazioni mi hanno sostenuto ed aiutato moltissimo! Speriamo che l’avventura su Rai Due possa ripetersi!
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A presto, vi abbraccio stretti stretti.
P.S. Manuel poi ha dormito tutta la notte abbracciato al suo piccolo Lego!
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