Questo non è un blog!! Oppure sì?

No che non è un blog! Un blog prevede articoli programmati, almeno uno ogni 15 giorni, argomenti vari ma legati da un filo conduttore, nel mio caso quello della Casa, dell’arredamento e dell’home staging.
Un blog prevede un obiettivo, un fine, un percorso. Io ho solo voglia di condividere qualcosa.
Scrivere mi è sempre piaciuto ma un diario non l’ho mai tenuto per il timore che qualcuno potesse trovarlo e leggerlo. Non che ci fosse scritto qualcosa di segreto…
Non sono una giornalista, non sono una scrittrice, sono una home stager con la passione per i testi.
“Ma come pensi di fare?” “Dove lo trovi il tempo?” “Lo so, comincerai a scrivere e dopo due o tre post finirà tutto nel dimenticatoio”. Non sono i commenti delle amiche o delle colleghe, è la mia vocina interiore! Ma io la lascio parlare.
Oggi comincio, aggiungo questa nuova pagina al mio sito, poi si vedrà. Tanto se queste pagine da un momento all’altro sparissero dal mio sito chi se ne accorgerebbe?
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Mi chiamo Mirna, ho 47 anni (li avrò fra 2 settimane) e sono di Cesenatico, uno dei bellissimi paesi della splendida Romagna. Questa foto è stata scattata dal bravissimo Nicola De Luigi nel soggiorno di casa mia. Dietro di me ho una bella vetrata con fuori una grande pianta verde. Casa mia è davvero molto luminosa e piena di grandi finestre che si affacciano sul giardino. E sei lucernari in fila sul tetto. A volte non capisco se sono in casa o se sono all’aperto!
Ho sempre avuto una grande passione per la casa, l’architettura e l’arredamento ma in realtà per 25 anni mi sono occupata con passione di grafica, comunicazione, organizzazione eventi nell’azienda di famiglia: Orchestra Casadei.
Poi a 42 anni è successo nella mia vita qualcosa di molto molto importante: sono diventata mamma (un po’ tardino, lo so!). La nascita di mio figlio Manuel e più in generale la maternità, è stato un evento meraviglioso quanto sconvolgente: fino all’età di due anni e mezzo mio figlio non ha mai dormito! Ed io con lui… Di giorno faceva qualche sporadico pisolino mentre di notte si svegliava ogni due ore e per lui la nottata era finita lì.
Io mi trascinavo sui gomiti…
Ho cercato in tutti i modi di proseguire il mio lavoro ma  la privazione del sonno è una delle cose più difficili da sopportare. E io ad un certo punto ho mollato per la mia salute, per la mia famiglia che in quel momento si stava formando, e per mio figlio. Sì, anche per lui, l’ho capito dopo… Perché appena mi sono fermata lui ha iniziato a dormire!! Probabilmente mi ha sentita più tranquilla, meno affannata, un po’ più serena. Naturalmente le prime notti nelle quali non si è svegliato io non dormivo… Andavo a controllare se respirava, cercavo di appisolarmi poi mi alzavo perché mi sembrava di aver sentito chiamare…
Una storia raccontata un milione di volte da un milione di mamme, vero?
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A quel punto mi sono presa il classico anno sabbatico. Più che altro per riprendermi, altrimenti sarebbe andato tutto a rotoli… questo è successo esattamente il 1 giugno  2014.
Quell’estate andavo al mare al Bagno Ulisse a Ponente (la zona “selvaggia” di Cesenatico) ed il gestore dello stabilimento era il mio amico Marco Bianchi
Mi raccontò di essere proprietario di una vecchia fabbrica in disuso a San Mauro Pascoli, l’ex scatolificio di famiglia proponendomi di collaborare con lui per creare un evento all’interno di quello spazio industriale così decadente e per questo così affascinante. Ovviamente gli dico di sì e da qui comincia una favolosa avventura che per molti aspetti cambierà la mia vita, avventura che merita un articolo tutto per sé quindi… ve lo racconto nella seconda puntata (sempre se ci sarà).
Volete lasciare un pensiero? Scrivermi una mail? Commentare l’articolo? Mi farebbe davvero molto piacere!!
Appuntamento allora alla pagina n.2 del mio strano e sporadico diario…
Se vi va condividete questo post sulla vostra pagina Facebook, così possiamo tutti insimee commentare e fare due chiacchiere!
Mirna 🙂

La mia vita nuova grazie al colpo di fulmine con… l’home staging!

Tutto è iniziato nel 2014.
Dopo un’approfondita ricerca in rete, a fine gennaio di quell’anno parto per Milano per frequentare il mio primo corso di home staging. Fra le varie proposte formative scelgo quella di Karisma Home Staging dell’architetto Marta Nannetti, un po’ per il suo gusto molto vicino al mio, un po’ per la sua grande  disponibilità, ma soprattutto è stata una questione, come si dice, di pelle.
Sentivo che sarebbe stata una settimana importante, che avrebbe cambiato molte cose nella mia vita, quindi l’ho documentata per bene, per non dimenticarla… Questa è la mia faccia stropicciata la mattina della partenza alla stazione di Gatteo Mare:
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Non sapevo assolutamente a cosa andavo incontro, cosa avrei trovato, se sarebbe stato un buco nell’acqua, una delusione o una grande rivelazione. Appena metto piede in Karisma capisco che il corso milanese sarà favoloso: sei giorni full immersion dalle 9,00 alle 18,00 compresi sabato e domenica! Le pause sono brevissime e durante gli stacchi, per un boccone o per un caffè, Marta comunque non si risparmia: parla di esperienze, dà indicazioni e suggerimenti. Io sono tutt’orecchi! Sono proprio in quel momento in cui si sta prendendo la rincorsa per partire… Questa foto a voi non dice niente ma per me significa molto. In quel momento ho deciso una cosa importante e, come mi è capitato ancora di fare, ho voluto fissare quel momento nella memoria attraverso una fotografia allo specchio (nella mia camera d’albergo di via Chianciano).
Certo, avevo ancora quello sgarnapanòci (=sgranapannocchie) del mio vecchio Iphone 4…
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In questo bellissimo showroom in mezzo ad allestimenti, tessuti francesi, cuscini di velluto, carte da parati meravigliose e luci rilassanti si parla di design, di arredamento, di mondo immobiliare, di valorizzazione. E si lavora, tanto. E con le mani. Tanta teoria e tanta pratica: allestimento, uso del colore, tavole sensoriali, moodboards, mercato immobiliare, web marketing, progettazione in 3D, fotografia d’interni…
Vorrei stare lì per sempre!
Dopo questa settimana piena, coinvolgente, emozionante (e molto impegnativa) torno in Romagna.
E adesso? Cosa faccio? Da dove comincio? I dubbi sono durati qualche ora, dopo pochi giorni ero già in giro per agenzie immobiliari. Proprio in quel momento mi arriva una mail di un ente di Cesena, a pochi chilometri da me, che propone un corso di Vendita Etica tenuto dalla docente e formatrice Alice Alessandri. Mi iscrivo al volo.
Una fortuna che sia capitato proprio in quel momento? Un segno del destino? Sta di fatto che non me lo faccio scappare. Volevo partire con la mia nuova attività ma volevo partire bene, in linea con i miei pensieri, con il mio modo di essere, con il mio modo di rapportarmi agli altri. E il modo “etico” era proprio quello che faceva per me.
La vendita fino a quel momento mi aveva sempre spaventata perché non sono proprio capace di incastrare qualcuno, di promettere per far firmare un contratto e poi non mantenere (tanto ormai la carta è firmata), di spingere per far acquistare qualcosa lasciandosi scivolare via la diffidenza e il distacco di chi ti sta di fronte. Con Alice invece ho trovato una modalità perfettamente in linea con il mio essere: la collaborazione. Proporre un servizio con passione ed entusiasmo perché si è sicuri che porti veramente un vantaggio all’altro. Più che vendere è condividere.
Così arrivano i primi incarichi, i primi allestimenti e i primi grandi risultati. Il primissimo appartamento che ho allestito è stato venduto in 30 giorni. Era un bilocale in centro storico a Cesena ricavato da un ex ufficio: infissi in alluminio grigi da ufficio, veneziane in metallo, pavimenti decisamente tristi. Chi compra casa in centro storico cerca soffitti alti, infissi dal sapore antico e magari guardando in sù vorrebbe vedere anche qualche affresco. Quell’appartamento era difficile e non si vendeva. Questo è il “prima” e “dopo” di quell’appartamento:
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E il risultato, come ho detto, è stato raggiunto velocemente: è stato venduto dopo soli 30 giorni! Qui ho capito davvero le potenzialità dell’home staging. Le cose le capisci veramente solo quando le metti in pratica e ti ci sporchi le mani. E sono partita ancora più carica ed entusiasta.
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A giugno dello stesso anno ho aperto Mirna.C Homestaging. Perché ho eliminato il cognome? Perché è un cognome importante, celebre, che porta subito ad un’associazione di idee e porta subito a chiedere “ma sei figlia di...? “

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Non volevo che la mia credibilità fosse supportata dal mio cognome, volevo capire se io, come Mirna e basta, avrei avuto la capacità di farmi ascoltare, di fare in modo che i clienti mi dessero la loro fiducia. Poi, una volta che la relazione era stata instaurata, non ci sarebbero stati  misteri! In questo modo ho avuto altre belle conferme che mi hanno portata a proseguire la strada.

Durante questi due anni ho fatto moltissimi corsi: comunicazione, fotografia d’interni, web marketing… Ho fatto anche corsi che apparentemente non avevano niente a che fare con il mio lavoro ma che in realtà sono serviti comunque ad arricchirmi come persona. In questi corsi, incontri, workshop, seminari, ho conosciuto tantissime colleghe, aspiranti colleghe, professioniste, amiche. E amici.
All’inizio ho conosciuto il gruppo Home Staging Lovers che mi ha accolta, sostenuta e mi ha fatto conoscere a fondo questo settore, alla mia mentore (e ora carissima amica) Marta Nannetti, al mio consigliere Fabrizio Filigheddu, alle colleghe che seguo e ammiro più di tutte come Francesca Greco di Home Philosophy, Laura e Susanna di Boite Maison, Francesca Poggi Homestager…
Questa è la foto di gruppo di una bellissima convention di home staging tenutasi a Milano dove ho potuto dare finalmente sembianze umane a moltissima immagini del profilo di Facebook:
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Sono stati due anni pieni di incontri, di crescita e di soddisfazioni professionali.
Circa 30 immobili allestiti, vendite velocissime, proprietari soddisfatti, agenti immobiliari stupiti.
Quella dell’home staging è una professione in espansione, c’è intorno curiosità e interesse. Ma non ci si può improvvisare. Home staging non è solo riordinare una casa, mettere qualche oggetto e fare una bella foto. Bisogna capire l’immobile, studiarlo per percepirne le potenzialità e poi essere bravi a metterle in risalto. Bisogna conoscere il mercato di riferimento, il target al quale si vuole proporre…
È un lavoro bellissimo ma complicato, nel quale si fatica molto anche fisicamente! Una collega una volta disse “una home stager è una creatura metà donna e metà carpentiere”. Aveva ragione!
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Un’ultima immagine: il mio gruppo di lavoro al corso Karisma. Io, Mariella Pierini, Luca Vit, Flavia Magnani, Marta Nannetti:
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Condividete questo articolo sui vostri profili ed invitate gli amici a fare lo stesso. Diffondiamo l’home staging il più possibile. Ne vale la pena!

Una giornata su Rai Due a parlare di Home Staging!

Che avventura!! Sono in treno e sto tornando da Milano dove ho vissuto una giornata davvero fuori dal comune.
Qualche mese fa ho mandato una mail alla trasmissione “Detto Fatto” in onda ogni giorno su Rai Due e mi sono proposta per fare in trasmissione un tutorial di home staging. Mi hanno subito richiamata per fissare un provino. Chiedo alla mia referente in cosa consiste il provino e lei mi spiega che saremo in una sala riunioni, avrò una telecamera puntata e dovrò raccontare cosa faccio, come lo faccio e cosa vorrei fare in trasmissione.

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Lì mi viene l’idea: perché non fare un provino più coinvolgente facendo un allestimento dal vivo mentre racconto loro la mia professione? Chiedo se in quella sala riunioni è presente una zona salottino. C’è. Benissimo! Parto per Milano con due valigie piene di cuscini, vasi, pannelli, fiori…  Mentre faccio il colloquio mi alzo, apro la mia borsa di Mary Poppins e inizio ad allestire!
Lì ho già il sentore che il provino andrà bene. Il coinvolgimento e la condivisione sono sempre le scelte migliori.
Infatti mi convocano per registrare il tutorial a maggio. Il tema è come rubare qualche regola dell’home staging ed applicarla per migliorare gli ambienti di casa propria. L’ambiente scelto per questo tutorial è la camera da letto. Due giorni al telefono con Elisa,  autrice bravissima (e molto compensiva!), preparativi, organizzazione e partenza per Milano carica come uno sherpa.

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Per fortuna che la mia maestra, mentore, amica Marta Nannetti si offre di ospitarmi, di aiutarmi a perfezionare l’allestimento e di accompagnarmi in trasmissione. Un pomeriggio in Karisma (lo showroom milanese di Marta) a scegliere cuscini e smontare pannelli, prove abiti di scena, poi una cena da Eataly in Corso Como e via a nanna presto.
La mattina dopo sono convocata in via Mecenate, negli studi Rai, per le 8:15.
Arriviamo lì con il taxi che esplode di complementi d’arredo: sembriamo un’edizione mignon del salone del mobile! Ci accoglie un responsabile e Marta quando si presenta gli dice “sono Marta, la sua assistente”. Adorooooo!!! Questa è professionalità. Una donna di successo come lei che fa un passo indietro per accompagnarmi a vivere al meglio la mia grande giornata.
Dal giorno prima avevo ricevuto via mail da Elisa il copione. Tutte le domande, le risposte, i movimenti e i respiri di quei 14 minuti. Precisina come sono me lo studio alla lettera. Come nelle migliori storie di ordinaria follia, Elisa, 15 minuti prima di andare davanti alle telecamere mi consegna un copione nuovo con un po’ di modifiche. Arghhhh!!! Cerco di memorizzarlo meglio che posso fra la costumista, la stireria, il trucco… e Marta armata di Iphone che mi segue facendomi mille scatti!
Un secondo prima di entrare in onda mi dicono che comunque Caterina (Balivo, la conduttrice) non segue il copione ma va a braccio. Ahhhhhhh va bene, allora è tutto chiaro, state cercando di uccidermi!
Tocca a me. Registriamo. Tutto di corsa e senza pause, come se fosse una diretta. Fila tutto liscio, riesco a dire tutto quello che voglio dire, non mi dimentico niente, ma mano mano che dico le cose la mia mente le resetta e finiti i miei 14 minuti non so nemmeno cosa ho detto! Ma mi dicono tutti che è andata benissimo, butto un occhio a Marta, assistente per un giorno, che cerca un varco fra la gente per stabilire con me un minimo di contatto visivo e mi alza subito il pollice con un gran sorriso, allora mi tranquillizzo.
Possiamo rimettere in valigia le nostre cose, che ovviamente non ci entrano più, e andare. È fatta!
Questa è la camera da letto che mi hanno fatto trovare in trasmissione, bruttina eh? Per fortuna avevo tutto il necessario per trasformarla…
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Il risultato lo vedrete in Tv. Non ho fatto in tempo a fotografare il “dopo” perché appena si è spenta la luce della telecamera una squadra di ometti dietro alle mie spalle ha smontato e fatto sparire tutto in un nanosecondo. Fra un po’ inscatolavano anche me!
Ho trasformato questa camera con il materiale che avevo portato; tutti tessili ed oggettistica super economici a parte un piccolo (mica tanto piccolo!) tocco di classe: due federe in puro lino di Artepura, una ditta emiliana che adoro! Ogni tanto vado a fare un giretto zen nel loro negozio di Riccione per rilassarmi (poi il fatto che io non resista a comprarmi qualcosa ogni volta è un piccolo particolare…). Portandomi qualche pezzo loro sapevo che sarei andata sul sicuro. Il puro lino fa sempre un effetto spettacolare, per non parlare di quanto sia fantastico dormirci! Questo è un particolare di quei meravigliosi cuscini:
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Spero di non aver parlato troppo in video e che non debbano fare tagli in montaggio. La puntata andrà in onda il 24 maggio dalle 14,00 su Rai Due, poi verrà pubblicata online sul loro sito qualche giorno dopo (http://www.rai.tv/dl/RaiTV/programmi/page/Page-b7571c6c-8cfe-4bb9-a87f-b58b15d29cfe-dettofatto.html).
Se avrà riscontro, se la gente scriverà sia sulla loro pagina Facebook (https://www.facebook.com/DettoFattoRai2/) che via mail (dettofatto@rai.it) dimostrando entusiasmo per questo nuovo tutorial (si può anche chiamare il numero 06 36869001), possono valutare se chiamarmi di nuovo in trasmissione a settembre. Speriamo! Sarebbe bello poter parlare di home staging, di valorizzazione immobiliare, di allestimenti ancora una volta in tv.
Ora sono sul treno che è appena partito dalla stazione di Milano centrale, non so come ho fatto a sollevare sui gradini della mia carrozza quelle valigie che sembrano piene di sassi. Sarà che sono un po’ più stanca e scarica rispetto al viaggio di andata? Saranno stati i due giorni milanesi frenetici e sulle spalle un allestimento di un appartamento vuoto fatto il giorno prima di partire? Vado a casa da Manuelino che non vede l’ora che io torni solo perché sa che Marta gli ha comprato un portachiavi luminoso della Lego!
Adoro Milano, adoro Marta, adoro l’home staging. Adoro tutte le fantastiche colleghe del gruppo Facebook e gli amici che con messaggi, commenti e incitazioni mi hanno sostenuto ed aiutato moltissimo! Speriamo che l’avventura su Rai Due possa ripetersi!
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Condividete l’articolo sulla vostra pagina social ed invitate gli amici a guardare la puntata e a dire cosa ne pensano.
A presto, vi abbraccio stretti stretti.
P.S. Manuel poi ha dormito tutta la notte abbracciato al suo piccolo Lego!
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Arte, cultura e sfide personali: la favolosa avventura del “Cantiere Artistico”

Dove ero rimasta….
Ah sì, ecco: io e il mio amico Marco Bianchi ci mettiamo al lavoro per organizzare qualcosa nella vecchia fabbrica abbandonata. Puntiamo subito in alto: vogliamo organizzare una mostra d’arte moderna, ad abbassare il tiro si fa sempre in tempo.
Siamo nel mese di luglio e le prime telefonate fiume le faccio solcando avanti e indietro la passerella che porta dallo stabilimento balneare di Marco alla riva del mare di Cesenatico (niente male come ufficio…). Da dove comincio? La prima telefonata la faccio a Mariaelena Forti, amica, giornalista, esperta ufficio stampa, donna di arte e cultura. Le butto là la nostra idea e da lì inizia tutto.
-il cantiere artistico mirna casadei homestaging cesenatico
Fra un pisolino pomeridiano (di Manuel, mica il mio!), una notte insonne e Marco in piena stagione lavorativa, in tre mesi mettiamo in piedi tutto: ricerca sponsor, riunioni con il Comune romagnolo di San Mauro Pascoli (paese natale di Giovanni Pascoli), organizzazione della location, cast artistico, accordi, assicurazioni, permessi, pubblicità. Il Cantiere Artistico” 1^ edizione si farà a fine ottobre durante la festa di San Crispino, patrono dei calzolai, nel paese quartier generale dei più grandi imprenditori del settore calzaturiero: Sergio Rossi, Pollini, Casadei, Grey Mer, Gianvito Rossi, Baldinini, Vicini, Zanotti… Una data significativa per la Romagna.
Io ero sempre in quel bellissimo periodo in cui mio figlio non dormiva mai, né di giorno né di notte, salvo qualche sporadico pisolino a sorpresa. Ma questo progetto mi coinvolgeva troppo quindi tiravo dritto.
Arriva il momento dell’allestimento della fabbrica (la ex Mir.Mar) Come organizzare gli spazi, dove posizionare le opere, come creare la giusta atmosfera. Ricordo un pomeriggio in cui siamo lì a vagare per le stanze fredde e immense dello stabilimento insieme a Maria Cristina Ballestracci, uno degli artisti che esporrà al Cantiere. Io le dico che il giorno dopo non ci sarò quindi il prossimo sopralluogo lo faremo fra due giorni. “Dove vai?” e io “Vedi, sono incinta e devo andare in ospedale…”, lei apre un sorriso gigante ed alza le braccia al cielo in segno di festa per stringermi in un abbraccio gioioso ma poi io finisco la frase “c’è stata un’interruzione spontanea e vado a fare un day ospital per il raschiamento”. L’abbraccio c’è lo stesso ma il significato è diverso. Gesti intensi che legano per sempre un momento importante della tua vita ad una persona in realtà quasi sconosciuta. Comunque dopo due giorni sono di nuovo lì, carica ed operativa. Marco nel frattempo non si è mai fermato, è una macchina da guerra!

La prima edizione è stata sul tema del recupero e gli artisti erano tutti selezionati rigorosamente sul territorio. Esistono degli Artisti in Romagna che nemmeno sappiamo di avere. Ce li portano via le gallerie milanesi e nemmeno ce ne accorgiamo: Claudio Ballestracci, Francesco Bocchini, Dacia MantoVerter Turroni

Il primo Cantiere Artistico è stato un grande successo ed ha aperto la strada ad una lunga storia sempre in crescita (quest’anno si farà la quarta edizione).
Per me è stato un banco di prova, un riscatto personale. Sono usciti moltissimi articoli sia stampa che web, servizi televisivi ed abbiamo fatto il record di presenze. Io che mi sono sempre vergognata a prendere in mano un microfono e a pronunciare una sillaba mi sono messa alla prova e l’ho superata. Io che ho sempre creduto di non essere brava nelle relazioni, ho costruito sulle relazioni il 50% del successo del Cantiere (dell’altro 50% se ne è occupato egregiamente Marco).
Tg3 emilia romagna giovanna greco cantiere artistico mirna casadei
Per vedere il servizio del Tg3 realizzato da Giovanna Greco clicca sul link: https://ilcantiereartistico.com/category/rassegna-stampa/  dal minuto 15:30 in poi.
Alcuni dei mille commenti lasciati dai visitatori:
rassegna stampa articoli il cantiere artistico mirna casadei homestaging cesenatico
Ed è stato proprio durante la manifestazione che lungo i corridoi della fabbrica ho incontrato la mia vicina di ombrellone Giovanna Rossi di Solo Affitti. Ci fermiamo a scambiare due chiacchiere. “Mi sono trasferita a Reggio Emilia” mi dice, “di cosa ti occupi adesso?” le chiedo. Mi risponde “di home staging”.
Attimo di pausa. Le chiedo di cosa si tratta e lei con dieci parole mi racconta che cos’è (ho capito in seguito che quello era il suo azzeccatissimo elevator pitch di 4 secondi per far arrivare subito il messaggio).
Le dico “fermati lì, sistemo due persone e torno, devi spiegarmi tutto!”. E da lì, proprio lì, in quel preciso istante, decido che non ci sarò all’organizzazione del secondo Cantiere perché da quel momento sarò occupata a realizzare un sogno: il mio!
Se vi piacciono questi brevi racconti lasciate un commento e condivideteli sulle vostre pagine social. Vediamo se piacciono anche ai vostri amici!
Appuntamento alla prossima… inizieremo finalmente a parlare di home staging.